Perdere la testa

Chiudetelo in ospedale

Vogliamo credere volentieri che il sindaco di Roma Marino fosse un eccellente chirurgo. Solo nel Rinascimento abbiamo conosciuto uomini capaci di eccellere nelle arti, come nella politica e persino nell’uso della spada. Nella società contemporanea ci siamo imbattuti più facilmente in una specializzazione delle attività, dove ognuno è meglio che coltivi il talento e la qualità che gli sono proprie. Ci sono casi di duttilità eccezionale ovviamente, ma fra questi non includiamo Marino. Non se ne abbia a male conosciamo persone che si sono preparate alla politica tutta la vita e nemmeno sono mai state elette in un consiglio circoscrizionale. Marino ha una professione prestigiosa, prima torna a svolgerla meglio sarà per tutti. Che non sia in grado di fare il sindaco di Roma e la politica non sia il suo forte, lo dimostra meglio di ogni altra cosa l’intervista a “il Corriere della Sera” di giovedì scorso in cui annuncia che sulla base delle sue informazioni, il prossimo 11 settembre avremo un attentato terroristico nella Capitale. Per la verità stupisce che anche il giornalista del “Corriere della Sera” non abbia riavviato il nastro per chiedere al sindaco cosa pensa di fare. Ci si rende conto almeno di cosa significa un attentato in occasione del Giubileo a Roma? Ed il sindaco ha avvisato il governo delle informazioni di cui dispone? E nel caso in cui lo abbia fatto, valeva la pena di annunciare che a settembre ci si deve preparare ad un attentato? Il sindaco deve aver perso completamente perso la testa. Dice di non disporre dei mezzi sufficienti per impedire quanto si sta preparando, quando non è riuscito nemmeno a fermare una dozzina di tifosi scatenati provenienti da Eindhoven di seminare il panico a Piazza di Spagna. Comunque non sarebbe compito suo fermare gli attentatori, mentre sarebbe suo dovere civico evitare di parlare sui giornali di quelle che sono al momento semplici illazioni che chiunque può fare, ma non il sindaco di una capitale. Perché se il sindaco possiede davvero delle informazioni a riguardo, deve preoccuparsi di come affrontare la situazione, non lamentarsi mettendo le mani avanti. Lo spettacolo offerto da questo sindaco per come è stato descritto da una commissione prefettizia incaricata a fare il bilancio della sua attività ci sembrava sufficientemente esauriente a chiederne le sue dimissioni. Dopo che abbiamo letto le sue dichiarazioni crediamo che queste non siano più sufficienti. Torni in ospedale, se in uno americano, meglio.

Roma, 30 luglio 2015